Il Gufo Rosa

Il Gufo Rosa
Sui libri digitali e non (e altre diavolerie)

27 ottobre 2011

Che cos’è l’ePub 3?

Per tutti coloro che erano in crisi d'astinenza da post della sacerdotessa- editor E., ecco il nuovo post della rubrica #ePubForDamned. Stavolta niente magagne, ma buone nuove.

In occasione della Fiera del Libro di Francoforte sono state rilasciate le specifiche definitive dell’ePub 3; finalmente si possono fare degli eBook veri, finalmente si può cominciare a pensare i contenuti in modo tutto nuovo.

Sarò categorica, ma non ha senso trasformare oppure convertire semplicemente un libro cartaceo in libro digitale. Non provate a levarmi dalla testa questa idea!

Carta, inchiostro e pagine, questi sono i supporti del libro a stampa.
Tablet e e-reader, questi sono i supporti dei libri digitali.

Due supporti un po’ diversi... molto diversi. “La carta è meglio del digitale”, “voglio sentire l’odore della carta”, d’accordo, anche io amo profondamente i libri e passo ore in libreria, ma non siamo qui a discutere se è meglio il libro a stampa o l’eBook, come sacerdotessa sono qui a professare la diversità.

È arrivato il momento di spezzare un’arancia (O_O l’ho sentito dire davvero) a favore dell’eBook. Con l’arrivo dei tablet, per i libri si è aperto un mondo tutto nuovo: chi ha un iPad sa che ha fra le mani un oggetto che è poco meno che un computer e che può fare delle cose straordinarie. Grazie ai tablet è nato ePub3 e voglio indicarvi alcune possibilità che saranno a breve a nostra disposizione e che ci permetteranno di scatenare la fantasia e di far nascere, rinascere, trasformare, vivere, rivivere i nostri contenuti.

HTML5, CSS3, Javascript, SVG, MathML.

Tutte queste tecnologie ci permetteranno ad esempio di aggiungere ai nostri eBook video, audio, e anche sincronizzare audio e testo (text to speech); pensate ai libri per bambini.

I testi scolastici invece potranno beneficiare del supporto di MathML per le formule matematiche, di video, dove il docente potrà spiegare un argomento ostico, di quiz con i quali gli studenti potranno misurare le loro conoscenze.

I fumetti potranno finalmente farsi spazio negli scaffali delle librerie digitali grazie alle immagini SVG, formato vettoriale e leggerissimo.

Nei nostri libri potranno essere incluse le font e anche le lingue come il giapponese potranno trovare il loro spazio con la tecnologia ruby e il CSS3 che ci permetterà la scrittura in verticale. Anche le lingue arabe troveranno supporto grazie all’orientamento della scrittura da destra verso sinistra.

Potremo dividere la pagina in più colonne, gestire la sillabazione e... a breve avere un supporto anche per quei testi che necessitano di un layout fisso (libri illustrati o pubblicazioni particolari).

Allora avanti! Rivoluzioniamo la forma dei nostri contenuti!

Magari QUEL libro potesse prendere forma dalle mie mani...

Alla prossima!

La sacerdotessa-editor E.


Aggiornamento de Il Gufo Rosa

Un ottimo punto di partenza per esplorare le nuove possibilità dell'ePub 3 è l'eBook "What Is EPUB 3? An Introduction to the EPUB Specification for Multimedia Publishing" scritto da Matt Garrish e edito da O'Reilly Media.
Questo video dello studio francese Walrus Books esemplifica chiaramente cosa potremmo trovare e provare in un eBook in formato ePub 3.


Walrus Epub demo #3 from Walrus Books on Vimeo.

22 ottobre 2011

Ogni mattina un leone si sveglia...

... e se quel leone si chiama Amazon, puoi star certo che tirerà fuori un coniglio piuttosto innovativo dal suo cilindro e che quel coniglio stupirà e farà paura a molti.
Gli altri importanti player di mercato - vedi Google e Apple - giocano più in difesa che in attacco.

A questo proposito, il titolo dell'articolo di Mathew Ingram su Gigaom sintetizza con una battuta provocatoria e incisiva ciò che sta avvenendo nel mercato del libro: Amazon to book publishers: Welcome to the jungle, baby.

Nella nuova giungla editoriale gli editori sono gli animali più spauriti e sebbene l'aumento di vendite degli eBook sia riuscito a compensare le riduzioni di vendite delle edizioni a stampa, la bestia nera del self-publishing e il nuovo ruolo di editore di Amazon non fanno dormire loro sogni tranquilli.
Tuttavia, anche il resto della fauna che anima tale giungla è coinvolta nel processo di cambiamento: agenti, librai, redattori, editor sono chiamati a ripensare il proprio ruolo e concepire nuove pratiche di lavoro nell'ambizioso e arduo tentativo di capire e codificare i cambiamenti nel momento in cui stanno avvenendo.

C'è chi dalla giungla ne è uscito con le ossa rotte, chi, invece, ha saputo mettere a frutto le nuove opportunità, chi continua a sopravvivere, ma non indisturbato. Il Gufo Rosa, si sa, è un personaggio piuttosto pavido con forti difficoltà ad adattare i mezzi ai fini (non si è ancora ben capito che se ne fa di quella sua maschera da sub), tuttavia nello stagno all'interno della giungla si deve immergere anche lui, non se ne può stare tranquillo sull'albero a osservare o sorvolare dall'alto gli altrui movimenti.

E proprio per questo si sente di dare un consiglio agli altri animali della giungla: non importa se tu sei un gufo rosa o una gazzella, se lavori nell'editoria, comincia a correre.

13 ottobre 2011

Le magagne di InDesign - Parte 2 #ePubForDamned

Il secondo post della rubrica ePub for Damned: rudimenti, consigli e suggerimenti per le anime dannate alle prese con le prime produzioni di eBook in formato ePub.


Stavolta è il turno degli override di InDesign.

Gli override sono quegli stili che InDesign crea automaticamente laddove nell’impaginato è applicato uno stile al quale è stata sovrascritta una modifica. Capita spesso nell’impaginato per la stampa di effettuare delle piccole modifiche, ad esempio quando si dà un po’ di track (riduzione dello spazio tra le lettere, ndgr) al paragrafo.

Ammettiamo che il paragrafo abbia lo stile “testo” e che io intervenga con un po’ di track perché ho bisogno di recuperare una riga per esigenze di impaginazione. Se mi posiziono con lo strumento testo in una qualsiasi riga del paragrafo e guardo il pannello Paragraph Style, noterò che accanto allo stile "testo" c’è un “+”. Questo significa che ho creato un override: ho apportato una modifica manuale allo stile che ho precedentemente impostato. In questo caso la mia modifica è consapevole. Quando esporto in ePub il documento che cosa succede?

Scordatevi il track, in ePub è un trucco che non si può usare (lo so che per un attimo ci avevate sperato!) e di conseguenza non viene esportato. Però lo stile avrà un override ugualmente, anche se lo stile “testo override” che noterò nel CSS non avrà al suo interno nessuna proprietà.

Il problema si verifica quando le modifiche allo stile paragrafo sono inconsapevoli. È normale non applicare correttamente uno stile paragrafo a un return, a uno spazio, a una nota, a una didascalia o ad un qualsiasi piccolo elemento del testo ed è normalissimo non accorgersene. Però, se nell'impaginato per la stampa quest'inconveniente equivale a cullare in braccio un gattino, nell'ePub ha invece un effetto simile allo schiacciare i piedi di un elefante maschio adulto.

Quindi, attenzione agli override! Possono creare numerosi problemi. Per darvi un’idea ne elenco alcuni:
  1. Nel CSS si saranno creati tanti stili uguali ma con nomi differenti: testo, testo override-1, testo override-2, testo override-7, testo override-36, e così via. Tutti questi stili li troveremo dentro i documenti xhtml: un paragrafo avrà applicato lo stile testo, l’altro lo stile testo override-1 ecc... Il problema bussa alla porta quando ho bisogno di fare una modifica allo stile “testo” da CSS. Dovrò modificare lo stile testo e tutti gli eventuali override nel CSS, oppure applicare la class testo a tutti i paragrafi del documento xhtml che hanno applicata una class con override.
  2. Alcune parole all’interno del paragrafo possono risultare di corpo minore. L’override può colpire anche lo stile carattere, non solo lo stile paragrafo.
Potrei continuare, ma penso di avervi già convinto!

Come si fa a tenere sotto controllo gli override?
Nel pannello Preflight posso creare un nuovo profilo e scegliere fra le varie opzioni Paragraph Style and Character Style Overrides. In questo modo potrò scorrere tutti gli override del documento ed eliminarli applicando correttamente lo stile. Più accurata sarà questa operazione, meno problemi avrò in seguito.

Un consiglio
: se visualizzando l’eBook vedete che non c'è nessun problema malgrado una modesta quantità di override, lasciateli pure dove sono.
Nel cancellare parti di codice a volte si fanno danni seri!

Alla prossima magagna!

La sacerdotessa-editor E.

11 ottobre 2011

L'occhio del lettore

Qual è la maggiore sfida che gli editori di libri hanno nell'era digitale? A mio avviso, concepire il progetto editoriale in modo nuovo partendo dai limiti e dalle potenzialità dei formati (ePub 3, mobi) e costruendo su questi limiti e queste potenzialità nuovi libri per nuovi media. Alcuni di questi saranno figli della stampa, ma si discosteranno dai loro genitori cartacei fino al punto di avere vita propria, altri invece nasceranno digitali senza contrarre debiti nei confronti di Gutenberg. Gli uni e gli altri avranno in comune, più che il battesimo, una diversa modalità di concepimento.

Sia che l'editore si lanci nella produzione di un enhanced eBook, sia che opti per realizzare la versione digitale di un hardcover, ci sono delle accortezze e modi diversi di guardare al proprio lavoro e di realizzarlo che nascono in primo luogo dalla pratica della lettura digitale e dai percorsi mediante i quali si giunge ad acquistare un eBook.

Partiamo ad esempio dalla copertina: facendo lo scrolling delle pagine di alcuni eBook store, devo ammettere di aver provato un certo sgomento nel vedere le miniature delle copertine di libri che ho molto amato scomparire tra gli scaffali delle nuove librerie on line. Quelle copertine non andavano bene. Pensate per il libro a stampa, risultavano del tutto sciape e desuete per l'eBook. Infondevano nel lettore l'idea di star per acquistare un cimelio antico. Ma l'editore aveva fretta di convertire - e convertirsi - e non se n'è accorto. Forse, se non avesse potuto contare sulla celebrità del suo autore e sulla forza del suo marchio, avrebbe posto maggiore attenzione nei confronti dell'occhio del lettore. C'è chi infatti del design delle copertine di eBook ne ha fatto materia di studio e ha posto in evidenza possibilità grafiche e approcci differenti rispetto all'edizione a stampa.

E non occorre pensare all'eBook come a un luna park pieno di immagini, video, pop up, qr code e link in ogni paragrafo per concepire un libro digitale. Talvolta basta veramente poco per consentire all'utente di fare qualcosa che con il libro non avrebbe potuto fare, come iscriversi alla newsletter dell'editore e leggere i suoi tweets grazie ai link presenti nel colophon oppure scoprire il blog dell'autore indicato in una sezione dell'eBook.

Un poco che nasce da uno sguardo differente: lo sguardo del lettore che nell'eBook non cerca il libro, non rimpiange il profumo della carta e che sa apprezzare nuove creature editoriali, anche quando non si tratta propriamente di eBook, ma di libri che diventano delle applicazioni per iPad.

7 ottobre 2011

Trilogie barbaricine e altri viaggi

Siete mai stati in Barbagia? Il Gufo Rosa ha avuto l'opportunità di attraversare le sue montagne e planare lungo le coste di questa magnifica zona della Sardegna quest'estate. L'impressione che ha conservato è quella di un luogo alle origini del mondo in cui la natura impera sull'uomo e nel quale Herzog avrebbe potuto girare le ultime scene di The Wild Blue Yonder.
Nostalgia caramellata del turista di passaggio? Può darsi, nondimeno penso che sia stata proprio quest'ultima a spingere il Gufo a ridestare il ricordo di quei paesaggi mediante l'esplorazione di altri paesaggi di natura, sì, ma ben più letteraria.

Parco Nazionale del Gennargentu

E fu così che... iniziò a leggere la trilogia "barbaricina"* di Marcello Fois – composta da Sempre Caro, Sangue dal Cielo e L'altro mondo – e a pensare che questi paesaggi li avrebbe voluti veder trasposti in digitale, ma non come li aveva visti su carta.

La narrazione di Fois segue nei tre romanzi un andamento lineare in un crescendo di complicazioni e nuovi elementi indiziari.  
Sebastiano Satta, detto Bustianu, avvocato e poeta nuorese dal carattere tenace e di tendenza speculativa, è il protagonista delle indagini pubbliche e private di cui sono intessute le trame dei tre libri. I personaggi con i quali viene in contatto acquistano nuovi ruoli nell'arco della trilogia: Zenobi, imputato latitante in Sempre Caro diventa fidatissimo aiutante di Bustianu nel corso delle indagini portate avanti nei due successivi libri; Clorinda, sorella del presunto colpevole in Sangue dal Cielo, continua a esser presente anche in L'altro mondo e vi lascio supporre il perché.

Dialoghi e descrizioni sono resi ancor più vividi da parole e espressioni sarde, pittate di colore capaci di delineare precisamente i contorni della scena, che possono però risultare ostiche ai lettori continentali.

Se la trilogia diventasse nel suo complesso un eBook, i personaggi potrebbero costituire un'ancora tra i tre romanzi consentendo al lettore di scegliere di gettarsi nella lettura di flash back, digressioni e anticipazioni contenute nell'economia della narrazione.
Le parole dialettali potrebbero linkare invece a un glossario, così il lettore continentale spaesato di fronte a un «Itte bada?» potrebbe decidere di lasciarsi trasportare dal suono delle parole lungo il continuum della prosa oppure andare a conoscere subito o in un secondo momento la traduzione in lingua italiana.


Ci sono interi passaggi tuttavia che arricchire di link sarebbe uno sfregio alla letteratura per quanto sono intensi e fluenti.
Questo è secondo me uno di quelli.
«Improvviso si è alzato il vento. Si cammina curvati contro una corrente mugghiante. Una mandria colossale di bovini impalpabili scende, ottusa e feroce, da Lanaittu e Locoe, s'incunea nelle strade trasportando polvere, fogliame, frammenti d'arbusti. Solo la nube densa e turbinosa si vede di tanto avanzare, solo il muuu viscerale si sente della mandria invisibile.

Bestie impazzite che corrono terrorizzate dal loro stesso correre. E travolgono le fronde dei platani, genuflettono i cipressi, fanno esplodere le coperture di paglia e fango. Le vecchie per strada sono bastimenti con la vela maestra degli scialli gonfia e tesa, sono nere meduse marine con le frande che si aprono a ombrello per tornare a incollarsi alle gambe, e poi di nuovo aprirsi. Gli elmi metallici in cima ai camini stridono e giaculano come i tartari all'attacco del villaggio.

Gli uomini inseguono tenaci i cappelli fuggitivi. Il sifone atterra cose e persone nel suo avanzare cieco, fa sbattere le ante degli scuri in un ritmo secco di Spagna. Qualche volta dal concerto grosso si stacca la voce solista di un flauto dolce e pare uno zefiro cantabile, ma immediato procede il pieno dell'orchestra e il basso ostinato degli spifferi. E l'orda minacciosa riprende la sua corsa tartara e la mandria ricomincia a galoppare ostinata, così, passando dal cantabile al solenne, la bacchetta del maestro che guida il grande ensemble chiama l'attacco pomposo degli ottoni.

La spirale sibilante alliscia i cortili sterrati e accumula negli angoli sterpi, terriccio e carcasse di insetti. L'irbentiada seduce il falco pellegrino planante e lo sfida disordinandogli le penne timoniere. Il soffio, impudico, insinuandosi da sotto, dà manate sui culi delle pitzocche e le fa trotterellare in avanti per qualche passo con le sottane strette fra le cosce. E loro sorridono dolci di malizia per quel contatto.

A valle un vento contadino, sbrigativo, sta agitando gli olivi e anticipando la raccolta, sta spogliando i mandorli dal velo nuziale, sta trebbiando il frumento e agitando nuvole di pula. L'orda urlante, la mandria, l'andante mosso forte fortissimo, cala dalle montagne, galoppa incontrollabile, modula nei viottoli e negli androni fino a raggiungere una meta indefinita e indefinibile. Forse deve arrivare all'orlo estremo e liberarsi oltre al precipizio di Pred'Istrada per ritornare sull'altipiano fra le case, nei poderi coltivati, negli ovili recintati, fin dentro alle porcilaie e ai pollai, con un movimento di risacca.

E si ricomincia: quello stesso vento che prima ti chiudeva dentro casa ora ti butta giù la porta a spallate e sfianca gli argani delle finestre e fa lamentare le assi del tetto. Quello stesso soffio che incoraggiava ad avanzare a furia di calci e spinte ora ostacola il cammino ergendo una muraglia di corrente. Ora fascia la bocca per tagliare il respiro. Prima dava. Ora prende. Stacca i germogli, asciuga il terreno, s'infila nelle canne fumarie annunciato da sbuffi di fuliggine.»
da Marcello Fois, L'altro Mondo, Einaudi Editore, 2011, pp. 74-75 (editing mio)



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Note

* Passatemi il qualificativo "barbaricino", so che altri romanzi di Fois sono ambientati in Barbagia, lo utilizzo per distinguere i tre a cui faccio riferimento da altre trilogie (di vampiri, millenni, villeggiature, ecc...) non scritte dallo stesso autore.

6 ottobre 2011

Le magagne di InDesign - Parte 1 #ePubForDamned

Il primo post della rubrica ePub for Damned: rudimenti, consigli e suggerimenti per le anime dannate alle prese con le prime produzioni di eBook in formato ePub.

Alcuni giorni fa mi sono imbattuta in un gruppo di discussione sugli eBook nel quale un povero sventurato chiedeva se fosse possibile realizzare un eBook valido e professionale senza bisogno di modificare alcun codice o senza conoscere programmi di impaginazione.
Lo sventurato ha ricevuto poco dopo la risposta di un navigato eBook editor che con una certa durezza ha scritto testuali parole: «Se tu dovessi venire operato, preferiresti un serio professionista o uno che opera senza la laurea e un periodo di apprendistato?  E se devi andare in tribunale, preferisci che al tuo fianco ci sia un avvocato professionista o uno che ha comprato la laurea?»

Forse lo sventurato era convinto di aver posto una domanda intelligente, visto che di baggianate su programmi miracolosi che convertono automaticamente e perfettamente word o pdf in ePub in giro se ne sentono tante, ma tante! Questa discussione però la rimandiamo alla prossima puntata.

Allora caro amico sventurato, per fare un ePub professionale qualche conoscenza bisogna avercela, qualche libro va aperto (la maggioranza sono in lingua inglese) e come l’antropologo occorre fare ricerca sul campo.

Ci sono due modi per fare un eBook:
  1. Si parte dal codice, quindi si tagga il testo con i tag html e si costruisce l’ePub con tutti i documenti che lo compongono.
  2. Si prende il testo, si impagina in InDesign e si esporta in ePub, andando poi a modificare il codice.
Io ho optato per il secondo metodo, probabilmente perché sono passata dalla lavorazione di un libro quando l'editoria era ancora tutta su carta (e non parlo di secoli fa).

Cominciamo sfatando subito un mito: InDesign non produce un ePub perfetto. Non ci restituisce la perfetta guida che ci mostra orgoglioso nel suo iPad l’Adobe Evangelist Terry White; di sicuro è l’obiettivo che Adobe si prefigge, ma ahimé ben lungi dall’essere raggiunto e non solo per le imperfezioni di conversione del programma.
Per quanto riguarda il formato ePub, diciamo che siamo nel momento in cui si arrostiscono bastoncini e si disegnano graffiti di scene di caccia nelle caverne e dobbiamo purtroppo farci i conti.

La versione di InDesign che uso per la conversione è la 5.5, l’ultima.
Il primo grosso problema si verifica quando si esporta in ePub utilizzando la funzione libro.
Se io raccolgo tutti i documenti nel libro di inDesign e dopo l’esportazione vado ad aprire il CSS, noterò lo stesso stile ripetuto più volte; mi spiego meglio: mettiamo che abbia usato uno stile paragrafo all’interno dei miei documenti che ho chiamato “testo” e che i documenti che compongono il mio libro siano 10. Eccoci! Nel CSS troverò lo stile testo con le stesse identiche caratteristiche ripetuto più e più volte.
Se questo è un bug del programma oppure sono io che nei miei innumerevoli esperimenti non ho ben capito la cosa, sinceramente non so dirvelo; resta il fatto che, come dice il buon Tiziano Ferro, non me lo so spiegare (e quindi attendo curiosa i vostri commenti).
La cosa si complica molto quando ho bisogno di modificare lo stile paragrafo “testo” dal CSS.
Quale modifico? Quale stile è associato al mio documento?
L’unica soluzione in questo caso è cancellare tutte le ripetizioni conservando solo uno stile paragrafo “testo” nel CSS, altrimenti dovrei fare la stessa modifica a tutti gli stili che InDesign ha creato con lo stesso nome.

Il Consiglio della sacerdotessa
Non usare la funzione libro. 
È giustissimo spezzare l’intero documento in più file, il lettore di sicuro avrà meno difficoltà a caricare il vostro eBook. Utilizzare la funzione libro allora sembrerebbe la soluzione più intelligente e immediata! Direte voi.
Giusto! Dico io, ma esiste anche un altro metodo: spezzare automaticamente un documento sulla base di uno stile paragrafo.
Prendete lo stile paragrafo che avete assegnato al vostro titolo di primo livello, mettiamo che io abbia assegnato ai titoli di capitolo uno stile paragrafo chiamato h1.
Quando vado ad esportare in ePub il libro che ho impaginato in un unico documento, nel menù Contents, l’ultimo a sinistra della finestra di esportazione, metterò la spunta a “break ducument at paragraph style” e nel menù a tendina sceglierò lo stile paragrafo h1.


Se ora apro l’ePub che ho esportato, avrò tanti documenti quanti sono i capitoli, quindi il mio libro sarà comunque spezzato in più parti e nel CSS, non troverò nessuno stile ripetuto.

Alla prossima magagna.

La sacerdotessa-editor E.

4 ottobre 2011

Don't panic!

Siete alle prese con le prime produzioni di eBook in formato ePub. I vostri file esportati con Adobe Indesign sono degli intrugli con ossi di pollo e a furia di smanettare sul codice xhtml state rimpiangendo il torchio di Gutenberg e i giorni passati a studiare sui tomi di letteratura italiana.

Non scoraggiatevi, nessuno nasce imparato e non ci sono più le mezze stagioni, ma c'è ePub for Damned: rudimenti, consigli e suggerimenti per le anime dannate che si stanno cimentando con la realizzazione dei primi eBook in formato ePub.

Una nuova rubrica o – per esser più precisi – etichetta di post in cui la sacerdotessa-editor E. spiegherà a noi comuni mortali come superare i primi ostacoli sulla strada della conversione.

Ma prima di entrare in argomento, urgono le presentazioni ufficiali. Sapete già qualcosa di lei e dei rapporti che intrattiene con il signor X. (i più smemorati possono fare un rapido ripasso qui e qui), il Gufo Rosa vi svela ora il suo identikit.

Nome: E.

Età: dai 25 ai 30

Sesso: F (altrimenti avrei scritto l’età)

Titolo di studio: Laurea Specialistica in Linguistica

Esperienze lavorative: molte, le più svariate, dall’affettatura della mortadella passando al calmare bambini urlanti, svoltando verso la correzione di bozze, mantenendo la direzione dell’editing.

Lavoro attuale: mi chiamano
Tecno-editor o eBook developer.
 

Orientamento religioso: sacerdotessa laica della nuova religione digitale.

Occupazione principale: come Mr. Wolf risolvo problemi, come Colombo ogni giorno scopro l’America, come Galileo tento di spiegare all’umanità che la Terra gira intorno al Sole.

Metodo usato per la conversione: Impaginazione con InDesign, impapocchiamento del codice generato con Oxygen.