Il Gufo Rosa

Il Gufo Rosa
Sui libri digitali e non (e altre diavolerie)

12 novembre 2011

Alla scoperta del lettore digitale

A fine settembre Smashwords, uno dei maggiori distributori statunitensi di indie ebooks, ha pubblicato i risultati del sondaggo svolto in collaborazione con il forum on line di lettori digitali Mobilread: How Ebook Buyers Discover Books.
Ai lettori di Mobilread è stato chiesto di indicare qual è il criterio che normalmente seguono per scoprire la loro prossima lettura. La scelta doveva cadere su una delle 12 opzioni indicate, tra le quali vi era anche "Altro".
Il campione di lettori che ha risposto al sondaggio è relativamente piccolo: 206 utenti; tuttavia, i risultati del sondaggio, presi con le dovute cautele, ci danno interessanti indicazioni su come cambiano i percorsi di scoperta dei libri quando è avvenuta la transizione al digitale.


La fetta di torta più consistente è rappresentatata dal 29% di lettori che hanno selezionato quale criterio "Recommendations from fellow readers on online message forums, blogs and message boards". A tale percentuale si contrappone la magra fetta del 3% di lettori che seguono invece le recensioni e i suggerimenti dei media tradizionali.

Faremmo un grosso errore se dai risultati di questo sondaggio traessimo considerazioni generali sull'intero ecosistema di lettori. Il sondaggio presenta infatti un vizio metodologico: il campione non è casuale, ma è tratto da una community di lettori digitali molto attivi on line. Solo su questi possiamo fare delle riflessioni.
Di questi lettori possiamo dire che preferiscono leggere le recensioni dei books blogger che giudicano autorevoli, piuttosto che acquistare magazine contenenti rubriche sui libri in cui leggere classifiche e recensioni.

I marketing addict delle case editrici, anche della nostra parte del globo, questa cosa l'hanno capita: i books blogger stanno acquisendo infatti maggiore capacità di influenza non solo nei confronti dei lettori, ma anche degli editori, tanto che lo slogan Libri per recensioni on line impazza in rete e rimbalza continuamente su Twitter; della serie "Vi abbiamo sottovalutato per molto tempo, ma è giunta la vostra ora". E iniziative come quella della Marsilio non possono che essere ben accolte dalla comunità dei books blogger.

Tuttavia la partita non si gioca tutta lì; abbiamo parlato solo di una fetta rilevante, ma non esclusiva, della torta, occorre ora prenderne in considerazione il resto. E una parte altrettanto importante del resto è costituita dal 18% dei lettori che cercano per prima cosa i libri dei loro autori preferiti.
Questa suona come la scoperta dell'acqua calda, ma se pensiamo a come un autore di ebook può emergere e riuscire a raggiungere un elevato numero di lettori, la rilevanza attribuita all'autore e alla sua capacità di costituire un brand non appare più così scontata.
Per gli autori che vorrebbero solo scrivere libri son tempi duri, anzi durissimi: laddove l'attenzione del lettore è divenuta l'oggetto di un feroce contendere, l'opzione di divenire l'architetto, il capo cantiere, il muratore e il manutentore della propria platform o trovare un editore o un team di esperti capace di costruirla e gestirla è da prendere seriamente in considerazione.

Il resto della torta è piuttosto frammentato: ci sono i curiosoni che danno un'occhiata alle copertine, quelli che si recano nelle librerie fisiche per poi acquistare l'ebook nelle librerie digitali, quelli che sono come San Tommaso e vogliono vedere un estratto dell'ebook prima di credere alle recensioni; ma c'è anche chi si affida alle raccomandazioni basate sugli algoritmi delle piattaforme di distribuzione on line, chi prima di tutto acquista un ebook gratis dell'autore e poi se ne parla, chi si lascia influenzare dalle classifiche dei bestseller e chi procede gioiosamente a caso.
Tutti comportamenti naturalmente non esclusivi - e i cui risultati sono in parte dipendenti dal modo in cui è stato strutturato il sondaggio - che ci indicano però quanto i percorsi di scoperta di un libro da parte di un lettore digitale possono essere erratici e quindi difficilmente omologabili. Per chi si occupa di marketing all'interno delle case editrici ciò significa dover prestare attenzione a ciascuno di questi possibili percorsi, anche quando non si traducono in fantastilioni di download.

E forse la frontiera per l'editore di libri digitali non è solo quella di far scoprire i libri ai lettori digitali, ma anche quella di far conoscere i lettori digitali ai libri. E magari produrre delle meraviglie come questa.

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