Il Gufo Rosa

Il Gufo Rosa
Sui libri digitali e non (e altre diavolerie)

28 febbraio 2012

It just works

L'abbiamo chiamata sacerdotessa perché in questo periodo di transizione e grande smarrimento lei fa le "conversioni". E tra una conversione e l'altra le capita di imbattersi in strane storie che vedono quali protagonisti: InDesign, le font e i file epub. 


Dopo avervi illustrato alcuni problemi con iBooks... eccone un altro!

Era una notte buia e tempestosa, fuori imperversava una tempesta di neve e io mi trovavo come sempre immersa nei miei intrugli con gli ossi di pollo: inDesign, epub, CSS e codici.
Ma quella notte qualcosa andò storto, la creatura nata assunse una forma mostruosa: ahimé sfogliando le pagine del libro su iPad si ripeteva quando due, quando tre, quattro volte, l’ultima pagina di ogni capitolo.
Me tapina, me sventurata! Che sciagura, quale dannazione, rovinoso nefasto destino! No, troppo facile dare la colpa al destino, dovevo farmi venire un’idea, ma quale?!
Il vento soffiava, la neve cominciava a formare alti cumuli; la corrente era saltata e all’improvviso mi ritrovai a vagare nell’oscurità.
Poi una voce profonda, tuonante, proveniente da non so dire quale angolo della stanza mi pose questa domanda:

— Sacerdotessa, qual è il più grosso problema nel fare libri?
D’impulso risposi:
— Dopo Word, le font.

Il vento si era calmato, nell’oscurità riuscii a trovare una candela. Avevo centrato in pieno!
E ora? Come si fa a fare un libro per iBooks senza font? Non si nota nemmeno la distinzione fra font graziati e senza grazie. Il problema non si poteva risolvere togliendole.
Facciamo un piccolo passo indietro: prima che iniziasse a nevicare, avevo inserito nella cartellina META-INF del mio epub il documento com.apple.ibooks.display-options.xml con al suo interno il codice: <option name="specified-fonts">true</option> in modo che il mio iPad potesse riconoscere le font che avevo pensato e scelto per il libro.
Le font si trovavano di già nel file epub, più precisamente all’interno della cartellina “fonts” che inDesign crea con l’esportazione.
Mi feci coraggio, accesi il cero e tolsi sia il documento xml che la cartellina “fonts”. Ora le pagine non si duplicavano più!
Vittoria di Pirro. A me le font servono!

Creai una nuova cartellina “fonts” all’interno del file epub e vi trascinai le stesse font prese direttamente dalla cartella di sistema. Con un ultimo sforzo misi il documento com.apple.ibooks.display-options.xml di nuovo al suo posto.
Stremata e ormai sopraffatta dall’angoscia cominciai a sfogliare il mio ebook: le pagine duplicate in fondo ai capitoli non c’erano più. Perché mi domandai, per quale motivo? Di chi è la colpa? Di iBooks, di inDesign? Quando stavo per partire con improperi e catene di maledizioni contro l’uno e contro l’altro, la luce tornò e di nuovo sentii la profonda voce tuonare:

It just works.


La sacerdotessa-editor E.

1 commento:

  1. Ciao
    Sicuramente il problema sono i font, anche perchè non possiamo buttare anni di esperienze con la tipografia nel cestino e abbiamo bisogno di bei font... appunto, font belli e funzionanti! Il problema è che Indesign esporta i font criptando, o provando a farlo! Nemmeno Adobe Digital Edition, pur essendo della stessa famiglia capisce bene come interpretarli. Sì, la colpa in questo caso è di Indesign. La cosa migliore è non esportare i font tramite Indesign ma fare come hai fatto "a mano" e dunque tutto funzionerà...
    - It just works

    Fernando - fernando@simplissimo.com.br

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