Il Gufo Rosa

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Sui libri digitali e non (e altre diavolerie)

12 giugno 2012

Metadati, questi guerrafondai

Parliamo di metadati, cioè di tutte quelle informazioni che servono a descrivere un ebook e posizionarlo all'interno delle librerie (titolo, autore, editore, descrizione, prezzo ecc...). Il loro ruolo è fondamentale nel determinare la reperibilità di un titolo e nel facilitare di conseguenza vendite, acquisti e gestione delle librerie.

Oggi Hubert Guillaud si occupa di questo argomento nel suo blog su Le Monde, commentando a sua volta gli appunti di Mike Shatzkin da Book Expo America che contengono una nota in proposito.

A chiosa di questi due articoli, che vi invito a leggere, vorrei aggiungere due riflessioni:
  • I metadati sono una questione di marketing, di conseguenza se il team di lavoro è organizzato per ruoli specializzati è bene che sia l'addetto marketing e non l'ebook developer a occuparsi della fase di submission, cioè dell'invio dell'ebook alle piattaforme di distribuzione. Ed è altrettanto importante la relazione tra questi due ruoli: l'addetto marketing non deve essere all'oscuro riguardo al file content.opf e l'ebook developer deve comprendere l'importanza di inserire i metadati proprio in questo file. La cosa sembra pacifica, ma vi assicuro non lo è: molto spesso accade che sia l'ebook developer a occuparsi della submission e che i metadati divengano uno dei maggiori casus belli all'interno dei team editoriali.

  • La qualità dei metadati non dipende solo dall'editore, ma anche dalla piattaforma di distribuzione.
Faccio degli esempi pratici per spiegare questo secondo punto. iTunes Producer, il programma mediante cui viene effettuata la submission degli ebook all'iBookstore Apple, non prevede l'inserimento di parole chiave. L'iBookstore inoltre non usa i metadata del file "content.opf" per facilitare le ricerche dei libri (in merito potete leggere l'articolo di Liz Castro, qui tradotto in italiano), probabilmente perché questo comporterebbe un rallentamento nell'offrire i risultati di una ricerca. 
A qualcuno sarà venuto in mente di inserire le parole chiavi nella descrizione; ci ho provato anch'io, e il risultato è stato piuttosto deludente: la descrizione è naturalmente molto importante per l'utente, ma non ai fini della reperibilità di un titolo sull'iBookstore. 

Se utilizziamo l'applicazione iTunes per fare i nostri acquisti digitali, noteremo quindi che le applicazioni per iPhone e iPad sono ben indicizzate, gli ebook no. Il form di submission prevede infatti l'inserimento di parole chiave nel caso delle applicazioni e l'intero percorso che porta l'applicazione sullo store è molto più elastico rispetto a quello degli ebook.
Per farla breve, sull'iBookstore Apple la partita dei metadati si gioca tutta su: titolo, nome autore, nome editore, codice BISAC che identifica la categoria tematica entro cui il libro è inserito, e prezzo naturalmente.
Diverso è il caso di Amazon, a cui bisogna dare atto di avere una piattaforma di gestione dei metadati più performante. Mediante Kindle Direct Publishing l'editore può inserire, fra l'altro, fino a un massimo di 7 parole chiave, e l'aggiornamento dei metadati avviene in tempi più brevi.

Qualcuno magari penserà che in fondo la questione dei metadati è secondaria, che è una roba per la quale gli addetti ai lavori si accapigliano inutilmente, che la cosa importante nell'era digitale è la relazione diretta e disintermediata con il lettore. Ok, date un'occhiata alle classifiche sugli store, e poi se ne riparla: l'intermediario che funge da distributore, soprattutto se si chiama Apple, Amazon o Google, non è onnipotente, ma può molte cose. Possiamo starne certi. 

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